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Mar 12, 2012

Live Report - 18 Feb 2012 @ Big Barrè, Cesena


I Murder Therapy, per quanto ci sembri incredibile, continuano a stupirci. E, finalmente, cominciano a stupire anche un numero più elevato di persone. Quando salgono sul palco infatti il locale comincia ad essere abbastanza popolato, e i volti dei presenti che non conoscevano la band bolognese o che ne conosceva la “vecchia” versione (quella di Symmetry Of Delirium, che comunque era un grande album di death metal) sembrano impressionati quasi quanto i nostri quando li vedemmo ormai un anno fa al Sidro Club (trovate qui il report di quella serata).  In mezz’ora i Murder Therapy travolgono i presenti con la loro originalissima formula che potremmo definire (ma è comunque riduttivo) una miscela di death metal à la Gojira, derive “post” di neurosisiana origine e quel tocco di Mastodon che rende la loro proposta,  così articolata e sperimentale, in un certo qual modo diretta e subito efficace. E non è cosa da poco, considerando che in mezz’ora suonano solo quattro lunghi pezzi, tre dei quali finiranno nell’album di prossima pubblicazione, mentre l’ultimo, cantato interamente in italiano, è un pezzo completamente nuovo.  Che dire della performance di questi ragazzi, che non sia già stato detto da noi in precedenza? Sicuramente gli ottimi suoni hanno permesso di cogliere nel migliore dei modi le acrobatiche evoluzioni delle chitarre di Francesco e Sean e la camaleontica voce di quest’ultimo, come anche l’essenziale apporto della sezione ritmica composta da Andrea al basso e Samu alla batteria, che, se non fosse stato per un certo Jamie Saint Merat che ha suonato poco dopo, avrebbe lasciato un ricordo indelebile nei batteristi presenti (non escludiamo che sia comunque stato ampiamente notato). I Murder Therapy sono una band dalle doti tecniche eccezionali, che sa comporre brani originali ed efficaci, e che dal vivo è capace di emozionare: pochi in Italia sanno combinare questi elementi  come fanno loro. Se non li avete ancora scoperti, siete già in ritardo.

Nuova recensione di "Molochian" su Denti di Metallo



Un povero caruso, in questa Piazza Grande fatta di dischi metal che piovono come lacrime nell'ora di piangere deve davvero stare attento al lupo per non ritrovarsi tra le mani un pezzo zero di anidride solforosa.
E' morto Lucio Dalla. E vabbè, sono morti anche Ronnie James Dio, Chuck Schuldiner, Dimebag Darrel e dubludubà! Scusatemi dovevo farlo, sono sempre stato un gran fan della sigla di Lunedì Film, mi faceva impazzire quell'uccello (un volatile, brutti porci!) fatto con le pellicole ed animato in modo quasi stupefacente per i miei occhi di bambino dell'epoca. Poi dei film che davano ovviamente non ci capivo un cazzo (è un modo di dire, libidinosi sodomiti!), però quel dubludubà/ dip bap bu budludupà era fantastico, il miglior testo mai scritto da Dalla, del quale le altre canzoni non mi sono mai piaciute. Però vabbè, è morto un BIG della musica italiana, dopotutto in confronto a gente come D'alessio e la Pausini il vecchio Lucio era come i supremi Obituary paragonati a quelle checcastre dei Dragonforce. Perciò direi che è quasi un peccato, quando tutti questi vecchi tizi musicomani calceranno il secchio a chi lasceranno le redini della musica italiana?