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May 30, 2011

New Review of "Molochian" on WingsOfDeath (NL):


Het is al weer een kleine twee jaar geleden dat het Italiaanse Murder Therapy het veelgeprezen album Symmetry of Delirium uitbracht via het Nederlandse Deity Down records. Een schijfje dat vol stond met overrompelende, want brute en toch technische death metal. Voor meer info over de beginjaren van de band verwijs ik graag naar de desbetreffende review. Direct na de release van het debuut begon de band met schrijven aan nieuw materiaal, zelf vonden ze dat hun drang tot experimenteren niet voldoende tot uiting was gekomen. Gedurende het jaar 2010 werd vooral veel opgetreden en ging het schrijfproces voor nieuw materiaal gewoon door. Zodoende is er inmiddels een karrenvracht aan nieuwe songs beschikbaar en is de band klaar voor de volgende stap.

In juli van dit jaar wil Murder Therapy dan ook gaan beginnen met de opnames voor de opvolger van het debuutalbum. Ondanks wat marginale bezettingswisselingen is er muzikaal blijkbaar toch wel een en ander veranderd bij de band. Dat lijken ze zelf ook te beseffen, aangezien ze hebben besloten om tussen de twee albums een (tweede) tussendoortje uit te brengen om het publiek op de hoogte te houden van de vorderingen op muzikaal vlak. Eerder werd al een promo uitgebracht met twee nummers, mede ingegeven door de zoektocht naar een nieuw label. De viertrack EP Molochian is in april in een paar dagen tijd opgenomen en wordt, nog altijd in eigen beheer, digitaal wereldkundig gemaakt (als download via de bandcamp site).

Was de death metal van Murder Therapy op Symmetry of Delirium al technisch, voor Molochian moeten we toch echt termen als progressief en experimenteel van stal gaan halen. De basis van de muziek is nog steeds intense death metal, in dat opzicht vormt deze nieuwe EP geen complete stijlbreuk met het verleden. Maar de band freakt er zo op los dat het wat luisterbeurten kost om dit in me op te nemen. Veelzeggend was de reactie van collega Gerben, in eerste instantie was hij als een kind zo blij met nieuw werk van Murder Therapy (waarmee hij al eens het podium heeft mogen delen). Vervolgens bleek de band deze brutal death metal veteraan toch behoorlijk te hebben zoekgespeeld wegens te experimenteel (grapje, Gerben).

Moloch opent de EP dan ook als een kudde op hol geslagen vee, het woord overrompelend valt bij mij nogal regelmatig als ik het over Murder Therapy heb, en terecht! Want dat is en blijft wat hun muziek met mij doet. Moloch en Unvacuity zijn twee korte felle tracks waar de band lustig op los experimenteert met tegendraadse edoch verfrissende ritmes. In Vescara zit een stuk subtieler in elkaar, hier gaan de klassieke songstructuren nog wat verder op de schop. Het toppunt van experimenteerdrift bereiken we met het afsluitende Di Luci e Negazioni. Dit is een ruim zeven minuten durende uiting van etnische/folkloristische invloeden. We horen een diversiteit aan percussie instrumenten op een duister bedje van intense soundscape geluiden, gecreëerd door gitaar/bas effecten. Aanvullend horen we af en toe religieus aandoende gezangen.

Op Molochian lijkt de band wat aan pure kracht en agressie te hebben ingeboet, maar dat wordt ruimschoots gecompenseerd door de ingenieuze composities en allesbehalve voor de hand liggende songstructuren. Ik kan me voorstellen dat de rechtgeaarde death metal liefhebber met name de afsluiter van de EP angst inboezemt. Toch moet je respect hebben voor een extreme band die op deze wijze durft te experimenteren. Ook dat is extreem. Nu snel nog een label voor deze sympathieke Italianen. 



http://www.wingsofdeath.net/content/36,13743 (NL)

May 29, 2011

Nuova Recensione di "Molochian" su MetalWave

"E' da tempo che seguo le gesta di due di questi ragazzi, quando un paio di anni fa recensii per metalwave il promo dei Chaos Among Nameless, promettentissima e giovanissima band death-core di Bologna. Al tempo rimasi stupito dalle capacità tecniche e compositive di questi ragazzi e, dopo averli visti live in quel di Perugia, ero convinto che avrebbero fatto molta strada. Purtroppo mi sono sbagliato, la band si è sciolta e Sean e Marco sono entrati a far parte dei Murder Therapy, band death metal che ha sempre i suoi natali nella città delle due torri.

Una caratteristica su cui i cinque, ora quattro, ragazzi bolognesi hanno sempre fatto leva è stata quella dell'innovazione, infatti tutte le loro produzioni sono sempre state caratterizzate da uno spiccato e produttivo anelito alla ricerca musicale. Con l'entrata in formazione dei due giovani musicisti sopracitati il gruppo, a mio parere, ha ricevuto nuova linfa e, dopo altri cambi di line-up fisiologici al fine di trovare una stabilità, è arrivato questo "Moloch", un piccolo assaggio di quello che sta frullando nelle menti di questi talentuosi ragazzi, che la prossima estate entreranno in studio per dare i natali ad un nuovo disco. Loro stessi tendono a precisare che questo è solamente un piccolo scorcio di quello che è stata la loro evoluzione musicale e che nel disco venturo avremo una visione più ampia di quello che sono diventati adesso i Murder Therapy. Come direbbe Antonio Lubrano "La domanda sorge spontanea": dove possiamo posizionare la musica proposta dai nostri eroi per dare un'idea di quello che un ascoltatore può aspettarsi? La risposta è molto semplice: Non lo so. Siamo davanti ad una miscelanea di sonorità che vanno dagli Isis, ai Dillinger Escape Plan ai Tool più introspettivi, passando per i Mastodon e i Converge. Di una cosa però sono assolutamente sicuro: tra sfuriate al limite del tempo scomposto e suite dal sapore sciamanico come la bellissima "Di Luci e Negazioni", questo Ep di un quarto d'ora abbondante è un bellissimo viaggio musicale, senza una sbavatura od un errore. Tutto è al suo posto tranne, forse, la voce di Sean che, a mio parere, deve trovare una maggiore singolarità, ma sono sfumature. Non ci resta che aspettare il disco che, credo, sarà disponibile all'inizio dell'autunno, magari sotto qualche etichetta che ha il coraggio, e l'intelligenza secondo me, di dare una possibilità a questi ragazzi."


87/100

MetalWave

May 24, 2011

Nuova intervista su Granducato di Metallo



1 - Ciao ragazzi raccontateci un po' chi siete e cosa sono i Murder Therapy.


La cosa migliore per conoscerci è ascoltarci. Quindi mentre leggete quest'intervista aprite murdertherapy.bandcamp.com e premete play su una delle ultime tracce pubblicate.

2 - Nel corso della vostra storia avete mutato molto il vostro modo di suonare e il vostro genere. C'è stato un evento o un qualcosa in particolare che vi ha portato a questo?

Personalmente non divido la musica in generi. Non esistono per me cambi di genere o svolte musicali. E guardando bene al passato sono sempre stato legato a dei gruppi in particolare o a delle loro uscite, non a quelli che vengono definiti “generi”. I gruppi interessanti sono tali aldilà delle categorie nelle quali vengono inseriti. Prendi per esempio i King Crimson, dalla fine degli anni Sessanta ad ora ogni album presenta sonorità molto diverse, ma tutti hanno qualcosa di profondamente interessante. E' il loro modo di concepire la musica che è particolare, aldilà delle forme che album per album ha preso. Quindi, tornando ai Murder Therapy, non possiamo parlare di cambio di genere perché semplicemente non apparteniamo ad alcun genere musicale predefinito. E così sarà negli album a venire, continueremo ad esplorare, cercando di non ripeterci.

3 - Qual è stato il momento durante la vostra carriera in cui vi siete detti "cazzo questa momento è fondamentale per noi e non possiamo fare errori"

Nessuno, non viviamo il gruppo come una sorta di carriera fatta di occasioni irripetibili e situazioni nelle quali “ ce la dobbiamo fare”. Sono concetti che non ci appartengono. Ci sono momenti nei quali siamo ovviamente più concentrati e focalizzati, come le registrazioni o i concerti di una certa rilevanza, ma non rappresentano mai una sorta di stress, solo un invito ad un maggiore entusiasmo.

4 - Come nasce un brano dei Murder Therapy?

Normalmente da delle parti scritte a casa che poi in saletta suoniamo e risuoniamo, modificando e correggendo fin quando non siamo totalmente soddisfatti del risultato ottenuto. Tutti partecipiamo in egual misura alla scrittura dei brani e nonostante alcuni di essi abbiamo una paternità specifica il contatto con la saletta e gli altri membri del gruppo non può che alterarli, com'è giusto che sia. Altre volte invece scriviamo delle parti direttamente in sala prove partendo da zero, jammando alla ricerca della soluzione che ci convince di più; ciò accade soprattutto per le parti più atmosferiche dei nostri brani.

5 - Siete molto influenzati dal post hardcore/metal credete che questo genere abbia un futuro e abbia le possibilità di arrivare da qualche parte o credete che rimarrà quasi sempre molto underground?

Sinceramente a parte Isis, Neurosis e pochi altri non sarei in grado di nominarti gruppi postcore o postmetal, perché come scritto anche in precedenza non sono legato ad alcun genere in particolare, né noi come band abbiamo dei riferimenti in altri gruppi o “generi”. Usiamo questa etichetta, post-metal, unicamente per comodità di definizione, per una sintesi estrema che pur non descrivendoci almeno ci evita di finire in categorie che non ci rappresentano affatto. E perché suggerisce un certo superamento di alcuni canoni, strutture e sonorità. Per meglio rispondere alla tua domanda, non saprei: a parte le mode del momento, sono i gruppi che “emergono”, non le tipologie musicali. Alcune band definite post-core/post-metal come per l'appunto Isis, Neurosis, Russian Circles hanno senza dubbio un pubblico vasto, sono dei gruppi molto validi che definire underground è restrittivo.

6 - La vostra data live più importante e quella dove tutto è andato storto

Penso che il nostro live più importante sia stata la partecipazione al Neurotic Deathfest del 2010, con band quali Carcass, Immolation, Origin, Napalm Death e tantissimi altri. Atmosfera, pubblico e location stupende. Un concerto andato storto... no problemi seri live non ne abbiamo mai avuti. Una volta per un errore di timeline del fonico abbiamo suonato sì e no 10 minuti contro i 40 minuti promessi, ma alla fine siamo riusciti a divertirci anche in quella situazione.

7 - Credete nella speranza di un giorno arrivi la possibilità di sfondare nella musica e vivere solo di quella?

No, ciò non accadrà mai, lo sappiamo benissimo e non ci interessa perché non è per questo che suoniamo. Il nostro obiettivo è unicamente riuscire a dare forma a tutta la musica che vogliamo. Tutto il resto, seppur importante, è solo un contorno a ciò.

8 - Chi sono i Murder Therapy di tutti i giorni?

Io, Francesco, lavoro come educatore in una residenza psichiatrica. Andrea studia legge e nel frattempo lavora a Mirabilandia. Samu è un operatore telefonico in un call center e Sean si è ridato agli studi dopo qualche anno come traduttore. Tutti viviamo a Bologna.

9 - Questo spazio è per voi.

Innanzitutto grazie per quest'intervista e per l'interesse nella nostra musica! Aggiungo che abbiamo da poco pubblicato un nuovo Ep intitolato “Molochian” che potete ascoltare e scaricare a quest'indirizzo, si tratta di un segmento di passaggio tra “Symmetry of Delirium” ed il prossimo album che registreremo a Luglio di quest'anno. Un altro assaggio del nostro nuovo materiale potete vederlo/ascoltarlo qui. Torneremo presto con nuova musica.

May 21, 2011

Live Report - 19 December 2010 @ Sidro Club, Cesena


"Per non rischiare di risultare poco credibili, bisogna ammettere che quasi tutti qui a Grind On The Road conosciamo personalmente alcuni membri dei Murder Therapy. Tuttavia, se pensate che quello che state per leggere sia un elogio dovuto solo a ciò, tutto lo staff di On The Road avrà il piacere di smentirvi invitando ad andare ad un concerto di questi ragazzi, per rimanere assolutamente sbalorditi come è successo a noi questa sera. Sapevamo che i Murder Therapy, dopo aver rivoluzionato la formazione del gruppo, avevano deciso di cambiare totalmente genere, abbracciando influenze più post-metal. Per quanto apprezziamo il genere e il coraggio di questa mossa, nutrivamo qualche perplessità sul passaggio ad una musica più lenta e ragionata per dei musicisti tecnicamente superlativi. In pochi secondi però, appena i quattro bolognesi hanno cominciato a suonare, ogni perplessità e svanita nel nulla, assorbita da un tornado di musica ed emozioni sprigionato con incredibile potenza evocativa dai quattro strumenti musicali. I Murder Therapy stasera ci presentano in anteprima tutto il nuovo album e col senno di poi possiamo dire che ci hanno fatto un regalo magnifico e allo stesso tempo malefico: sarà difficile adesso aspettare di avere tra le mani questo magico dischetto. Sappiate che, dopo averci dato prova di incredibili capacità nel maneggiare il death metal tecnico e brutale col loro disco d’esordio “Symmetry Of Delirium”, ora ci offriranno un’incredibile prova di originalità, mostrandoci la loro voglia di esplorare i territori più inesplorati del genere, sulla scia dei Gojira ad esempio, senza però disdegnare la rielaborazione di elementi musicali cari a gruppi trasversali come Neurosis o Mastodon. Abbiamo detto tre nomi mica da poco, direte. Il punto è che è difficile nascondere l’entusiasmo davanti ad una band che, davanti a quello che ci ha mostrato stasera, ha le potenzialità per diventare un grandissimo nome di stampo internazionale. Perché le loro composizioni, se anche ricordano appunto i Gojira, denotano una personalità incredibile, bilanciando con un equilibrio naturalissimo e mai forzato le parti più aggressive a quelle più melodiche, mantenendo sempre viva e attiva l’attenzione dell’ascoltatore (confessiamo, senza esagerare, che più di una volta abbiamo sentito veri e propri brividi correrci lungo la schiena). Perché hanno una padronanza inimmaginabile dei loro strumenti; le chitarre di Sean e Francesco riescono con eguale efficacia a dipingere nell’aria splendide melodie eteree per cullare l’ascoltatore e a macinare riff claustrofobici per atterrirlo, ma è incredibile come emerga quasi allo stesso (e non è cosa scontata) la sezione ritmica: il bassista Andrea e il batterista Samu sono anch’essi due mostri di tecnica, rapidi e precisi, capaci di sostenere i “cambi d’umore” dei chitarristi con immutabile maestria, e sono loro di fatto a gettare le basi del suono corposo e avvolgente che tanto ci ha ammaliato dei Murder Therapy. Più di una volta ci siamo concentrati ad ammirare l’incredibile velocità e naturalezza di Samu, tenendo ferma a stento la mandibola calante: è senza dubbio uno dei batteristi più talentuosi del nostro Paese. Solo una cosa ci manca da elogiare: la voce di Sean. Davvero non riusciamo a comprendere perché questo ragazzo non abbia mai cantato… Al di là del semplice fatto che, essendo americano d’origini, ha un accento inimmaginabile per ogni aspirante cantante italiano, la sua voce riesce a coprire un’impressionante gamma di tonalità, risultando potente e evocativa nei momenti più atmosferici e dura e rabbiosa in quelli più concitati: davvero non esageriamo se diciamo che potrebbe cantare alla perfezione i brani di un “Leviathan” o di un “From Mars To Sirius”.
Infine, i Murder Therapy di oggi hanno il pregio più grande per ogni musicista: la capacità di trasmettere emozioni fortissime. Non hanno bisogno di muoversi molto sul palco: la loro musica entra dentro le viscere dell’ascoltatore, lo coinvolge, lo avvolge, lo scuote e poi lo sputa fuori senza che lui riesca a capire bene cosa gli è successo. Certo, per analizzare maggiormente i brani nel dettaglio dovremo aspettare l’uscita dell’album (e non vediamo l’ora!), ma le sensazioni che abbiamo provato oggi, a partire dallo stupore iniziale fino ad arrivare all’esaltazione finale, non sono casuali. Oggi possiamo dire di avere la fortuna di aver assistito ai primi passi della nuova incarnazione di un gruppo che, se c’è giustizia nel mondo della musica, nell’arco dei prossimi due anni vedremo in giro per i palchi di mezza Europa. Noi, intanto, li ringraziamo per l’esperienza incredibile che ci hanno fatto provare, augurandoci di vederli il prima possibile. Giù il cappello e applausi scroscianti. E un principio di lacrimuccia."


GrindOnTheRoad

May 20, 2011

Review of "Molochian" on Unprogged (ITA)

Un improvviso stato catatonico: il corpo e l'anima - non si sa come - travolti da una valanga di simulacri ebbri di dolore e atavica rabbia. Sono solo 18 minuti, ma accade di tutto, dal sacrificio al dio Moloch all'apocalisse. Ecco uno degli ep che scuotono il 2011: Molochian dei Murder Therapy.
Devo ammettere che, l'unica volta che vidi live questi ragazzi bolognesi, di supporto ai Cynic (in quella che fu una serata terribile per l'organizzazione e la gestione tecnica), rimasi piuttosto interdetto: vidi uno spettacolo confuso e violento, death metal ipertecnico e esasperato senza troppa coesione. La prima impressione non fu positiva, ma mai come ora devo ammettere che sono pronto a ricredermi. Molochian è una sorta di watershed, uno spartiacque, sintesi di quello che i Murder Therapy sono stati in Simmetry Of Delirium e quello che saranno nel nuovo full lenght, in corso di composizione.

Nel periodo che è intercorso tra quella esibizione e l'uscita dell'ep ci sono stati due cambi di line-up, che paiono aver scosso fortemente le radici più profonde dell'idea musicale della band: via il mastodontico, inquietante singer Riccardo Meschiari e il bassista Marcello Tavernari, dentro Andrea Burgio come bassista, e Sean Worrel (già chitarrista della band) come cantante.
Musicalmente, la metamorfosi è evidente: le influenze di Isis, Meshuggah, Ulcerate (nome ad effetto del tech-death contemporaneo, questa band australiana) si fanno predominanti, il death dispari e ossessivo si impregna di atmosfere post metal/post hardcore e vede cambiare i propri connotati più di quanto fosse intuibile. Il gruppo che ci viene in mente, di primo acchito, sono i nostrani Sunpocrisy, ma forse c'è qualcosa in più. La title track è un'orgasmica orgia di riff e controtempi, che coglierebbe di sorpresa anche il deather più preparato: c'è tutto - violenza, follia, tecnica- in questi 3 minuti scarsi di musica.
In Unvacuity, interviene il growl aggressivo dell'ex singer Meschiari, a dimostrazione di quanto lo split sia stato amichevole: belli i cambi di registro interni, tra sfuriate death e spiragli di inquieta e ammorbata melodia. E se l'attacco di In Viscera è un memorabile tributo a band quali Cynic Gojira, la traccia finale, Di Luci e Negazioni, apre a panorami del tutto differenti, tra psichedelia sacrale e suggestioni arabeggianti: ma a stupire è la notevole abilità nella gestione del pathos, in questo malatissimo climax musicale che ricorda, a tratti, anche l'avantgarde dei Maudlin of the Well.


Un suono nuovo dunque, per la band bolognese, che apre a prospettive interessantissime per il full lenght venturo: attenzione, ragazzi. Noi di Unprogged vi teniamo d'occhio.
UNPROGGED

May 17, 2011

Murder Therapy featured on Metalsucks.net

On Metalsucks today they wrote about Molochian:

"The next step in the evolution of death metal. Super heavy, super fast, new school DM that’s technical but not in the pick sweeps / weedily-weedily way you might think when you read the word “technical” in the same sentence as “death metal.”  Kind of like what Portal might sound like if you could actually hear their instruments."

Read the whole article here.

May 14, 2011

Review of "Molochian" on Zware Metalen (NL)

Murder Therapy uit Italië brengt twee jaar na het bij Deity Records uitgebrachte Symmetry of Delirium een nieuwe EP uit. De technische death metal werd maar deels behouden, toch is dit een opmerkelijk schijfje.
Want ondanks (of dankzij) het feit dat men heeft ingeboet op het vlak van brutaliteit en agressie is dit een technisch en aanstekelijk albumpje geworden. Meer Meshuggah en Textures, minder Dying Fetus en Aborted. Het woord "djent" hoor ik in de verte al vallen, maar komt te negatief over om hier te plaatsen (en toch gewoon doen). Murder Therapy mag dan wel technisch en soms met geschrankte composities en gitaarlijnen voor de dag komen, het blijft allemaal erg fris en sfeervol. Vooral dat laatste ontbreekt meer wel dan niet bij bands in dit genre. De ingetogen instrumentale passages (In Viscera) maken het ook een stuk aantrekkelijker dan de gemiddelde "zie mij eens averechts tegen de stroom inspelen"-bands uit het subgenre. Afsluiter Di Luci e Negazionibrengt je ook netjes terug met de voetjes op de grond middels etnische geluiden die hol en didgeridoo-achtig de innerlijke mens tot bedaren brengen.
Prima EP die niet meteen aansluit op het vorige album maar ook niet helemaal kapt met het verleden. Italië mag deze band best wel koesteren.


Zware Metalen

May 11, 2011

Su Molochian

Per comprendere meglio la genesi di Molochian bisogna fare qualche passo indietro.

Contemporaneamente all'uscita del nostro album di debutto Symmetry of Delirium, il mese di settembre 2009 ci vide immediatamente al lavoro su del nuovo materiale. Volevamo sperimentare nuove strutture e nuovi suoni, dilatare i brani, aggiungere dinamiche e “movimenti” all'interno delle canzoni e finalmente dare spazio a tutte le nostre influenze che nei ristretti tempi di scrittura di Symmetry of Delirium non erano emerse.

About Molochian (ENG)

To better understand the genesis of Molochian we have to take a few steps back.

Contemporaneously with the release of our debut album Symmetry of Delirium, during September 2009 we immediately started to work on new material. We wanted to experiment new song structures and new sounds, expand the songs, add dynamics and "movements" in the songs and finally give space to all our different influences that hadn't surfaced during the short amount of time we had to write Symmetry of Delirium.

May 9, 2011

Review of "Molochian" on Hardsounds.it (ITA)

'Molochian' raccoglie brani scritti nella prima metà del 2010 e che non troveranno spazio nel nostro secondo full-lenght album del quale avete già avuto un assaggio con "Resilience" - queste le parole della band, le più adatte per introdurvi nella nuova strada che i ragazzi hanno deciso di intraprendere. 'Molochian' affonda appieno nell'impronta progressive di Ulcerate, Neurosis e Gorguts, tra ritmi serratissimi e soluzioni inaspettate che trovano il loro culmine nei tribalismi spettrali del brano "Di Luci E Negazioni". Quando parte l'opener siamo travolti da una ritmica spettacolare, grazie anche soprattutto alla prova del batterista Marco che tira fuori delle parti assurde tra blastbeat e stacchi più ragionati. Innesti quasi a là Mastodon prendono forma nel brano "Unvacuity" dove fa la sua ultima prova al microfono il vecchio cantante della band Riccardo, e nella più bastarda "In Viscera". Potete scaricarlo in vari formati facendo o meno la vostra offerta, oppure comprarlo ad un prezzo molto contenuto in un formato digipack. La via per supportare ottime realtà italiane ci sono...

...voi sapete sfruttarle?

VOTO 85/100